Possiamo dire che il rapporto tra uomo e ambiente sia stato equilibrato per gran parte della storia dell'umanità, sia per il ridotto sfruttamento delle risorse naturali sia per l'ignoranza sulle conseguenze che determinati comportamenti potessero avere.
Basti pensare alle due rivoluzioni industriali che ebbero luogo in Europa, la prima a metà '700, la seconda a fine '800. Entrambe furono l'espressione di grandi scoperte che rivoluzionarono e semplificarono il modo di vivere dell'umanità intera, ad esempio l'invenzione e l'uso dell'elettricità e l'introduzione del petrolio nella quotidianità. Allo stesso tempo ebbe inizio la cosiddetta produzione industriale e il conseguente sfruttamento massiccio delle risorse naturali.
Basti pensare alle due rivoluzioni industriali che ebbero luogo in Europa, la prima a metà '700, la seconda a fine '800. Entrambe furono l'espressione di grandi scoperte che rivoluzionarono e semplificarono il modo di vivere dell'umanità intera, ad esempio l'invenzione e l'uso dell'elettricità e l'introduzione del petrolio nella quotidianità. Allo stesso tempo ebbe inizio la cosiddetta produzione industriale e il conseguente sfruttamento massiccio delle risorse naturali.
Negli anni 70 del Novecento la comunità internazionale avvertì il bisogno di porre le basi per la costruzione di una coscienza ambientalista a livello globale.
Nel 1972 l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) adottò la Dichiarazione di Stoccolma, con cui si stabilirono i diritti e le responsabilità dell'uomo in relazione all'ambiente, e istituì la giornata mondiale dell'ambiente, che si celebra il 5 giugno ogni anno. Qui iniziò il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e la conseguente campagna di sensibilizzazione ambientale a livello mondiale.
A partire da quel momento sono stati affrontati diversi temi sulla questione ambientale, come il problema del cambiamento climatico, della desertificazione, dello scioglimento dei ghiacci, del rischio d'estinzione di molte specie animali e vegetali, degli sprechi alimentari o della relazione complicata tra sviluppo economico ed ambiente.
Ciononostante, negli anni '80 del Novecento iniziò il processo noto come "globalizzazione", grazie al quale il sistema basato sulla produzione industriale venne esportato ed applicato in tutto il mondo.
Nel 1972 l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) adottò la Dichiarazione di Stoccolma, con cui si stabilirono i diritti e le responsabilità dell'uomo in relazione all'ambiente, e istituì la giornata mondiale dell'ambiente, che si celebra il 5 giugno ogni anno. Qui iniziò il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente e la conseguente campagna di sensibilizzazione ambientale a livello mondiale.
A partire da quel momento sono stati affrontati diversi temi sulla questione ambientale, come il problema del cambiamento climatico, della desertificazione, dello scioglimento dei ghiacci, del rischio d'estinzione di molte specie animali e vegetali, degli sprechi alimentari o della relazione complicata tra sviluppo economico ed ambiente.
Ciononostante, negli anni '80 del Novecento iniziò il processo noto come "globalizzazione", grazie al quale il sistema basato sulla produzione industriale venne esportato ed applicato in tutto il mondo.
Quando si parla di "globalizzazione" non si suole far riferimento a un preciso momento nella storia dell'umanità, bensì ad un processo tutt'ora in corso. La globalizzazione ha portato a una crescita esponenziale nella quantità di beni e servizi commerciati a livello internazionale, a una trasformazione nel nostro modo di viaggiare e comunicare, alla creazione di istituzioni e regimi regionali e internazionali che facilitano un'interconnessione mondiale.
Tale processo non ha portato solo grandi benefici, ma anche grandi e gravi danni su più livelli, a livello umanitario, economico ed ambientale, sociale e di sicurezza.
Negli anni '80 la temperatura del pianeta Terra cominciò a crescere in maniera esponenziale (vedi grafico) e la teoria del riscaldamento globale era sempre più diffusa. Di conseguenza numerose organizzazioni ambientaliste cominciarono a sostenere sempre più fortemente la tutela ambientale per fermare il surriscaldamento globale.
La questione iniziò a farsi sempre più globale, diventando uno dei temi più trattati dai media.
Tale processo non ha portato solo grandi benefici, ma anche grandi e gravi danni su più livelli, a livello umanitario, economico ed ambientale, sociale e di sicurezza.
Negli anni '80 la temperatura del pianeta Terra cominciò a crescere in maniera esponenziale (vedi grafico) e la teoria del riscaldamento globale era sempre più diffusa. Di conseguenza numerose organizzazioni ambientaliste cominciarono a sostenere sempre più fortemente la tutela ambientale per fermare il surriscaldamento globale.
La questione iniziò a farsi sempre più globale, diventando uno dei temi più trattati dai media.
Negli anni '90 iniziò ad avanzare una coscienza ecologista globale e nel 1992 a Rio de Janeiro ebbe luogo la Conferenza sull'ambiente e lo sviluppo, occasione in cui si cominciò a parlare di "sviluppo sostenibile".
Alla conferenza di Rio seguì il Protocollo di Kyoto del 1997, attraverso cui le istituzioni internazionali si proposero una riduzione delle emissioni del 5%.
Oggigiorno, il disequilibrio esistente tra l'uso di risorse naturali da parte dell'uomo e la natura è una delle principali cause del cambiamento climatico, che a sua volta è all'origine di emigrazioni di grandi gruppi di popolazioni e dei problemi di sicurezza e salute che tali movimenti comportano.
Attualmente il programma ambientale dell'ONU sostiene diversi progetti riguardanti le più diverse problematiche connesse all'ambiente. (https://www.unenvironment.org/)
Se guardiamo alle Organizzazioni ed Associazioni esistenti nel mondo, possiamo notare che ne esistono centinaia e con focus diversi. Molte delle Organizzazioni Non Governative (ONG) e le Associazioni per la tutela ambientale, sono riconosciute dall'ONU.
Alla conferenza di Rio seguì il Protocollo di Kyoto del 1997, attraverso cui le istituzioni internazionali si proposero una riduzione delle emissioni del 5%.
Oggigiorno, il disequilibrio esistente tra l'uso di risorse naturali da parte dell'uomo e la natura è una delle principali cause del cambiamento climatico, che a sua volta è all'origine di emigrazioni di grandi gruppi di popolazioni e dei problemi di sicurezza e salute che tali movimenti comportano.
Attualmente il programma ambientale dell'ONU sostiene diversi progetti riguardanti le più diverse problematiche connesse all'ambiente. (https://www.unenvironment.org/)
Se guardiamo alle Organizzazioni ed Associazioni esistenti nel mondo, possiamo notare che ne esistono centinaia e con focus diversi. Molte delle Organizzazioni Non Governative (ONG) e le Associazioni per la tutela ambientale, sono riconosciute dall'ONU.
Altrettante organizzazioni ed associazioni non sono riconosciute dall'ONU, ma possono godere di un riconoscimento a livello nazionale.
(Per vedere le organizzazioni ed associazioni riconosciute dallo stato italiano: https://www.minambiente.it/pagina/elenco-delle-associazioni-di-protezione-ambientale-riconosciute.)
Come queste liste mostrano, le organizzazioni, associazioni e società ambientali sono molto varie nei loro obiettivi, il che permette il conseguimento di fini ambientalisti su più fronti.
Nel 2015, l'ONU propose l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in cui chiamò a un'azione global per il compimento di 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals o SDGs). Si può dire che 8 dei 17 obiettivi siano direttamente riconducibili alla protezione dell'ambiente, anche se in generale tutti e 17 gli SDGs sono tra loro correlati (https://unric.org/it/agenda-2030/).
L'approccio alla questione ambientale varia a seconda degli interessi di ogni organizzazione o associazione: l'attenzione può essere globale, regionale, nazionale o più locale, a seconda delle dimensioni di ciascuno progetto.
Ogni piccolo gesto può fare la differenza, come sensibilizzare le popolazioni locali per lasciare un impatto positivo nella propria comunità.
"Act Local, Go Global"
(Per vedere le organizzazioni ed associazioni riconosciute dallo stato italiano: https://www.minambiente.it/pagina/elenco-delle-associazioni-di-protezione-ambientale-riconosciute.)
Come queste liste mostrano, le organizzazioni, associazioni e società ambientali sono molto varie nei loro obiettivi, il che permette il conseguimento di fini ambientalisti su più fronti.
Nel 2015, l'ONU propose l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in cui chiamò a un'azione global per il compimento di 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals o SDGs). Si può dire che 8 dei 17 obiettivi siano direttamente riconducibili alla protezione dell'ambiente, anche se in generale tutti e 17 gli SDGs sono tra loro correlati (https://unric.org/it/agenda-2030/).
L'approccio alla questione ambientale varia a seconda degli interessi di ogni organizzazione o associazione: l'attenzione può essere globale, regionale, nazionale o più locale, a seconda delle dimensioni di ciascuno progetto.
Ogni piccolo gesto può fare la differenza, come sensibilizzare le popolazioni locali per lasciare un impatto positivo nella propria comunità.
"Act Local, Go Global"
Matilde Romito
Per la lista aggiornata a Febbraio 2020 delle ONG ed Associazioni riconosciute dall'ONU vai al link (https://www.unenvironment.org/civil-society-engagement/accreditation/list-accredited-organizations).