La nascita della scatoletta di latta la dobbiamo all'esigenza di conservazione del cibo per lunghi periodi di tempo. Anticamente infatti c'era la necessità di portare il cibo da un continente all'altro per sfamare gli eserciti senza che le risorse si deteriorassero.
Già nel 500 a.C. i Fenici, eccellenti navigatori, a bordo delle loro navi portavano carne secca e pesce affumicato sotto sale mentre i romani conservavano gli alimenti sott'olio. Con l'epoca dei grandi viaggi, alla fine del 1400, diventò indispensabile poter trasportare le scorte di cibo per lunghi periodi.
A causa della mancanza di un'alimentazione equilibrata (costituita dalla presenza di verdura e frutta), gli equipaggi erano spesso colpiti dallo scorbuto che decimò numerose flotte nel corso degli anni.
L'esploratore James Cook nel 1768 introdusse per la prima volta una dieta a base di crauti conservati in barili, marmellata di carote, tavolette di verdure essiccate da sciogliere in acqua calda, succo di limone ed arancia. L'introduzione di questi alimenti portò ad una notevole diminuzione dei morti.
A causa della mancanza di un'alimentazione equilibrata (costituita dalla presenza di verdura e frutta), gli equipaggi erano spesso colpiti dallo scorbuto che decimò numerose flotte nel corso degli anni.
L'esploratore James Cook nel 1768 introdusse per la prima volta una dieta a base di crauti conservati in barili, marmellata di carote, tavolette di verdure essiccate da sciogliere in acqua calda, succo di limone ed arancia. L'introduzione di questi alimenti portò ad una notevole diminuzione dei morti.
Alla fine del 1700 il francese Francois Appert, mettendo in pratica le scoperte dell'italiano Spallanzani, cominciò a sperimentare un metodo per conservare per mesi cibo bollito a bagnomaria in bottiglie di vetro. Questa tecnica prenderà il nome di appertizzazione.
Nel 1810 il francese venne premiato per la sua scoperta mentre in Inghilterra, solo un anno dopo, John Han e Brian Dunkin misero a punto un metodo di conservazione identico a quello di Appert brevettandolo, cosa che il francese si era dimenticato di fare.
I due inglesi però, accorgendosi che le bottiglie di vetro erano fragili, iniziarono a produrre le conserve in contenitori di latta. Le prime scatole erano prodotte a mano da uno stagnino che riusciva a fabbricare massimo 100 scatole al giorno.
L'esploratore inglese John Ross, infine, nella spedizione polare del 1818 fu il primo a portare sulle navi le scatolette di Dunkin.
Nel 1810 il francese venne premiato per la sua scoperta mentre in Inghilterra, solo un anno dopo, John Han e Brian Dunkin misero a punto un metodo di conservazione identico a quello di Appert brevettandolo, cosa che il francese si era dimenticato di fare.
I due inglesi però, accorgendosi che le bottiglie di vetro erano fragili, iniziarono a produrre le conserve in contenitori di latta. Le prime scatole erano prodotte a mano da uno stagnino che riusciva a fabbricare massimo 100 scatole al giorno.
L'esploratore inglese John Ross, infine, nella spedizione polare del 1818 fu il primo a portare sulle navi le scatolette di Dunkin.